PATOLOGIE DEL NEONATO

Il Torcicollo Miogeno Congenito

Torcicollo miogeno congenito cause, segni, diagnosi e trattamento. L’approccio del Professor Nicola Portinaro, massimo esperto di ortopedia pediatrica.

Che cos’è il Torcicollo Miogeno Congenito?

Congenital Muscular Torticollis PictureIl torcicollo miogeno congenito è una patologia frequentemente riscontrata durante l’infanzia.
È una condizione in cui i muscoli del collo di un bambino sono accorciati da un solo lato e provocando una flessione/rotazione del collo dal lato opposto.

Presente di solito fin dalla nascita, può essere associato a una vasta gamma di malattie (torcicollo miogeno congenito, trauma del muscolo durante il parto, anomalie del rachide cervicale e della cerniera cervico-occipitale, assenza del muscolo sternocleido-mastoideo, etc.) al punto che talvolta risulta difficile inquadrarne precisamente le cause, se non dopo il primo anno di vita.

La forma più comune è appunto il “torcicollo miogeno congenito“, una patologia malformativa con origine nella vita intrauterina. Essa colpisce il muscolo sterno-cleido-mastoideo, posto al lato del collo, che collega la regione mastoidea, dietro l’orecchio, con la clavicola e lo sterno, con un accorciamento che determina una inclinazione laterale del capo. Caratteristico atteggiamento del bambino con la testa inclinata verso il lato leso e ruotata verso il lato opposto.

Il torcicollo miogeno congenito deve essere distinto dal “torcicollo posturale”, determinato da una malposizione del feto in utero, in cui, anche se il muscolo sterno-cleido-mastoideo appare accorciato, non vi è un’alterazione fibrosa delle strutture muscolari e si risolve in breve tempo con la fisioterapia.

Quali sono le cause del torcicollo congenito?

Questa anomalia viene rilevata alla nascita e colpisce l’1,9 % dei bambini. La causa di tale malformazione è ancora materia di dibattito.

  • La teoria più accreditata (teoria meccanica) sostiene che la malformazione sia correlata a una posizione del feto in utero non ottimale, che comporta una compressione dei vasi sanguigni che nutrono il muscolo sterno-cleido-mastoideo. In assenza di nutrimento, le cellule muscolari quindi non riescono a sopravvivere e vengono sostituite da materiale fibroso, che forma una sorta di cicatrice. La fibrosi del muscolo provoca quindi una retrazione e un accorciamento del muscolo stesso.
  • Il torcicollo del neonato può anche essere causato da un trauma muscolare durante il parto, con conseguente formazione di un ematoma nel contesto delle fibre muscolari, che conduce a una situazione clinica con sintomi simili a quelli della forma congenita.

Come viene effettuata la diagnosi del torcicollo congenito?

La diagnosi differenziale tra le forme di torcicollo viene fatta con la valutazione clinica, sempre associata allo studio ecografico del muscolo e radiografia del Rachide cervicale per escludere delle malformazioni vertebrali.

Una visita medica completa del bambino, di solito mostra la tipica inclinazione della testa e la tensione del muscolo sternocleidomastoideo.

 

Quali sono i segni e i sintomi di torcicollo miogeno congenito?

I segni più comuni di torcicollo muscolare congenito sono:

  • inclinazione della testa del bambino da un lato, mentre il mento del bambino può girare verso la spalla opposta
  • una piccola massa può essere avvertita nel mezzo del muscolo del collo interessato (muscolo sternocleidomastoideo)

A questa patologia si può associare una asimmetria facciale e del cranio, che però spesso si risolve spontaneamente con la crescita.

Trattamento del torcicollo congenito

Il trattamento di tale affezione dipende dalla gravità della stessa.

Approccio non chirurgico

Nei casi più lievi, si utilizzano tutori che facciano dormire il bimbo sul fianco, in modo da favorire così l’inclinazione nella giusta direzione della testa, sfruttando la gravità. Possono essere utili esercizi di fisioterapia che può essere insegnata ai genitori e che quindi può essere eseguita anche in ambienti domestici. Spesso è utile associare anche un trattamento osteopatico.

Trattamento chirurgico

L’intervento chirurgico è necessario nei casi più gravi e persistenti e consiste nell’eseguire incisioni muscolari per ottenere un allungamento della fascia e del tendine del muscolo in modo da risultare in un suo allungamento.

 

L’esperienza del professor Portinaro

Il prof. Portinaro, in presenza di una equipe specialistica, effettua un intervento chirurgico che consiste nel sezionamento sia del capo sternale che clavicolare del tendine del muscolo sternocleidomastoideo, e nella sezione dei foglietti di sdoppiamento della fascia cervicale superficiale.

In alcuni casi risulta necessaria anche la sezione del capo mastoideo dello stesso muscolo.

L’incisione chirurgica viene fatta al di sopra della clavicola, per renderla invisibile nell’arco di pochi mesi, e l’allungamento tendineo viene effettuato con una tecnica particolare, che non modifica la forma a “V” del collo.

Dopo l’intervento si applica un corsetto rigido con atteggiamento del capo in ipercorrezione (rotazione e inclinazione in senso opposto alla deformità).

Dopo due settimane si inizia la fisioterapia e la rieducazione motoria.

I risultati complessivi del trattamento sono in genere molto buoni.

Il Professor Portinaro ha visitato nella sua carriera più di 1000 pazienti affetti da questa patologia, e ha analizzato il muscolo sternomastoideo con ecografie e radiografie del collo.

Portinaro preferisce approcciare il trattamento con la fisioterapia in prima battuta e nei casi più resistenti con un intervento chirurgico precoce.

Ha anche eseguito più di 500 interventi chirurgici con chirurgia bifocale minimamente invasiva.

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