Parametri di Normalità del Piede Pediatrico
Parametri di Normalità del Piede Pediatrico
Una ricerca per diminuire gli esami radiologici con dati di cinematica delle fasi del passo e valutazione del piede piatto prima e dopo l’intervento chirurgico correttivo
Da diversi anni, presso l’Unità di Ortopedia pediatrica e neuro-ortopedia di Humanitas stiamo utilizzando un protocollo ideato dal Dottor Leardini con lo scopo di studiare la cinematica del piede, ovvero il comportamento delle articolazioni in termini di velocità e posizione nelle fasi del passo
Spiega la dottoressa Artemisia Panou, specialista in Ortopedia e Traumatologia, che svolge la sua attività clinica e chirurgica presso l’Humanitas Research Hospital di Rozzano nell’ambito dell’U.O. di Ortopedia pediatrica e Neuro-ortopedia, diretta dal Prof. Nicola Portinaro. Impegnata nell’ambito della neuro-ortopedia su casi di bambini e adulti affetti da problemi neurologici dalla loro nascita (paralisi cerebrale infantile, spina bifida, ecc.) oppure come esiti di incidenti stradali o di patologie cerebro-vascolari, ha recentemente concluso il suo Phd con la tesi “Parametri di normalità del piede pediatrico con dati di cinematica delle fasi del passo e valutazione del piede piatto prima e dopo l’intervento chirurgico correttivo”.
A questo progetto, ha contribuito la Polizia Stradale Milano Ovest donando nel 2012 a Fondazione Ariel la pedana baropodometrica con cui ha preso avvio la ricerca, poi implementata con il sistema del movimento a telecamere a infrarossi.
“Questa strumentazione permette di valutare le forze che agiscono durante il cammino, a livello delle cinque articolazioni del piede, sui tre assi dello spazio – spiega la dott.ssa Panou – . Con makers applicati in diversi punti del piede registriamo i tracciati e le rotazioni articolari. Lo studio è partito dal piede sano in età pediatrica, ovvero senza patologie neurologiche (per cui ancora non erano stati studiati i parametri di cinematica di normalità) per poter poi avere i dati da usare anche sui piedi neurologici. Il prossimo passo sarà affrontare le principali patologie a carico del piede del bambino, studiando parametri biomeccanici per le specifiche alterazioni in età pediatrica”.
Per il nuovo step la strumentazione è stata ulteriormente implementata con un maggior numero di telecamere a infrarossi che permetteranno di migliorare l’acquisizione di dati relativi al comportamento del piede con disabilità.
Conclude la dott.ssa Panou:
L’obiettivo è raggiungere dati attendibili per alcune deformità neurologiche, permettendo di diminuire le radiografie di controllo e preoperatorie, ottenendo una serie di informazioni che in alternativa necessiterebbero di una serie di esami più invasivi. Un risultato molto importante per tutti i bambini e i ragazzi con disabilità di carattere neuromotorio che devono affrontare un grande numero di interventi e visite di controllo, in particolare nell’età dello sviluppo, con tutti i rischi legati all’uso di queste indagini diagnostiche nel lungo periodo